Intervista a Ugo E. Di Stefano, General Counsel – Mondadori

La rivoluzione digitale sta provocando grandi trasformazioni nel mercato editoriale, determinando il cambiamento dei modelli di business e trasformando profondamente i sistemi di distribuzione dei contenuti nonchè i rapporti tra autori ed editori.

Come risulta da uno studio dell’AIE, le vendite di libri attraverso i canali tradizionali di distribuzione (librerie, edicole, grande distribuzione) hanno registrato globalmente una flessione, mentre gli e-book hanno registrato una crescita a tre cifre (+740% il 2011 sul 2010) .

Ne parliamo con l’avv. Ugo Ettore Di Stefano, Direttore Affari Legali del Gruppo Mondadori, che a questa trasformazione partecipa da protagonista con e-book, applicazioni e un nuovo modello di self-publishing.

A seguito dell’avvento del digitale, sono cambiati anche i modelli dei contratti di edizione con gli autori?

I nostri modelli contrattuali sono cambiati per consentirci l’uso dell’opera sui diversi mezzi che ormai interessano i lettori. Nei nostri format ci sono già da tempo clausole che riguardano l’acquisizione dei diritti dell’edizione digitale dell’opera e in particolare per la realizzazione dell’e-book.

Nel caso delle opere destinate al pubblico junior oppure dedicate ad argomenti specifici, come il turismo e la cucina, cerchiamo sempre di acquisire anche i diritti per realizzare e distribuire eventuali applicazioni app, software, games connessi all’opera.

Inoltre, poiché i blog e i social media sono diventati di notevole impatto per la promozione delle opere e degli autori, ci preoccupiamo di negoziare fin dall’inizio il diritto di registrare il domain name corrispondente all’opera in tutte le sue possibili declinazioni nonché i diritti di attivare e gestire la pagina su Facebook o sugli altri social network che reputiamo di volta in volta utili alla promozione del libro.

Com’è cambiato il rapporto con gli autori a seguito dell’avvento dei nuovi media?

Gli autori sono molto attenti alla distribuzione delle loro opere e sempre più spesso controllano sia la loro reputazione sul web sia l’esistenza di contenuti digitali che li riguardano. Così, capita che siano gli stessi autori a segnalarci casi di pirateria on line, come ad esempio la presenza delle loro opere in formato digitale su Internet per le quali è possibile il download libero.

La presenza nei blog e nei social network, poi, ha cambiato le regole del “passaparola”, accrescendo per molti autori le possibilità di essere visibili e trasformando in modo più interattivo le relazioni con i lettori/utenti web. Può anche capitare che i commenti e le critiche passino il segno, dando luogo a vere e proprie diffamazioni. In alcuni casi, siamo intervenuti per la tutela dell’opera o dell’autore ma, naturalmente, il livello del nostro sostegno all’autore dipende sempre dal caso concreto e da ciò che disciplina il contratto .

Grazie all’avvento del digitale, oggi un lettore italiano che si trova a Rio de Janeiro ha la possibilità di acquistare un e-book pubblicato (ma sarebbe meglio dire comunicato) in Italia da Mondadori. Come sono cambiate le clausole del contratto editore/autore che riguardano il territorio?

Solitamente l’Editore stipula un contratto con il distributore (digitale) straniero (es. Amazon) e non direttamente con l’acquirente. Le clausole territoriali quindi relative al contratto Editore/Lettore sono disciplinate dal distributore digitale. Generalmente vi è prevista la possibilità di promuovere la controversia nello stato in cui il lettore è residente.

La rivoluzione digitale sta provocando grandi trasformazioni nel mercato editoriale, determinando il cambiamento dei modelli di business e trasformando profondamente i sistemi di distribuzione dei contenuti nonchè i rapporti tra autori ed editori.